STORIA

Sull’origine del weimaraner vi sono diverse teorie, ma la più accreditata proviene dalla Francia: è molto probabile che nel medioevo abbia avuto come progenitore il “Cane Grigio di Saint Louis”, infatti le caratteristiche morfologiche di quest'ultimo si riconoscono nella ricostruzione della radice della razza, dato che il colore grigio non poteva da solo essere un elemento determinante.

Si crede che Luigi IX, al ritorno da una delle crociate nel Nord Africa (Egitto o Tartaria), portò con sè quello che si ritiene l'antenato diretto del weimaraner di oggi, il così chiamato "Cane Grigio di Saint Louis”. Questo cane, considerato un "leithund", fu utilizzato nella traccia al guinzaglio, metodo di caccia comune di quel periodo in cui si conducevano altri cani all'inseguimento della preda nelle foreste. Non conviveva con gli altri della muta, ma viveva con il suo conduttore e ciò può spiegare l'attaccamento morboso all’uomo e la necessità di stare in famiglia del weimaraner moderno. Numerosi dipinti dell’epoca lo ritraggono: non particolarmente bello, pelo un pò ruvido soprattutto nella zona ventrale, le orecchie molto lunghe, sottili, piegate e molto morbide, le guance piatte, la coda curva in punta e il colore grigio scuro.

Nel secolo XV, altri cani "grigi" furono portati in Europa provenienti dall’Asia, mentre nel secolo XVI il re di Francia Luigi IX, venuto a conoscenza di questi cani, se ne fece portare a corte alcuni esemplari.

Così, all'inizio del secolo XVII, la nobiltà francese sostituì il Cane Grigio di Saint-Louis con il cane "bianco" originario anch’esso dal Cane Grigio di Saint-Louis. I cani grigi furono comunque preservati, anche se in numero ridotto. Ne sono infatti testimonianza i dipinti di Anthony Van Dick (1599-1641) e di Van Baptiste Oudry (1686-1755).

La storia continua con il Granduca Carl August e i nobili della corte di Weimar: nella prima metà del secolo XVIII, con l' introduzione delle armi da fuoco nella caccia, si iniziarono ad utilizzare i "cani da ferma", allevati appositamente per la caccia alla selvaggina da penna, con una struttura più leggera perché avessero una maggiore velocità. Anche gli inglesi selezionarono razze specifiche (cani da ferma e da riporto).

Nell' Europa continentale la selezione propose un cane versatile che fosse capace di inseguire, cercare ed indicare la posizione dei vari tipi di preda e di effettuare il riporto. In quel preciso momento storico, il Granduca Carl August, grande appassionato di cani e di caccia e definito “il cacciatore tra i Re ed il Re tra i cacciatori", selezionò la razza grigio argento per la caccia nelle foreste della Turingia. Cercò e trovò vecchie linee pure francesi del Cane Grigio di Saint-Louis e, seguendo la tendenza dell' epoca che voleva un cane versatile, li incrociò con cani dallo spiccato interesse per la selvaggina (molto probabilmente pointers dagli occhi chiari e dalla stazza robusta che ricordavano il pointer spagnolo). Ottenne così un weimaraner che ricordava moltissimo il Cane Grigio di Saint-Louis.

Proprio da questi incroci con cani da ferma nacque la varietà a pelo lungo che venne riconosciuta ufficialmente dal club tedesco nel 1935. Si pensa sia più attendibile l'ipotesi che l'incrocio con cani che portavano i geni del carattere “pelo lungo” ebbe luogo più tardi nella selezione. Questi incroci furono di leggera entità, così da non alterare molte delle caratteristiche tipiche del cane grigio: colore del mantello, orecchie, zigomi, coda. Quest’ultima, nel cane grigio, non veniva tagliata mentre la coda tagliata caratterizzerà il weimaraner moderno.

Altre informazioni di carattere storico non sono purtroppo disponibili. Addirittura, secondo la tradizione tedesca, non solo il tempo ha cancellato le tracce dell'origine della razza, ma pare che queste tracce siano state cancellate deliberatamente dai nobili dell'epoca con lo scopo che tale magnifico cane restasse unico ed esclusivo della corte di Weimar. Per molti anni si fecero supposizioni sull'origine del weimaraner moderno; si pensava fosse il risultato di incroci tra cani da ferma, che provenisse da incroci con il kurzhaar (pressoché impossibile, dato che il weimaraner, come razza, è più antica), con il bloodhound, con il pointer, oppure che fosse stata una mutazione genetica del kurzhaar a mantello marrone. Fortunatamente la sua origine oggi è più chiara grazie a studiosi ed appassionati, grazie ai dipinti d'epoca, e soprattutto agli appunti sullo studio della genetica del colore del mantello nella specie canina.

Alla fine del diciannovesimo secolo, “il weimaraner era il re dei cani da caccia e dava nobiltà alla caccia classica (Paul Kleemann)”. Nel 1882 era già una razza ben conosciuta ed affermata grazie alla sua versatilità e veniva utilizzato da cacciatori professionisti e guardie forestali, ottenendo la definizione di “cane delle foreste".

In Germania, nel 1891, iniziò la selezione del weimaraner moderno e il 20 giugno 1897 nacque il Weimaraner Club Tedesco a difesa e tutela della razza, inizialmente con 18 soci iscritti. L'avvocato Pitschke fu considerato uno dei primi allevatori di soggetti "puri".

All’inizio degli anni '20, i tedeschi tentarono alcuni incroci con il pointer senza risultati soddisfacenti. Da quel momento in poi vennero vietati tassativamente altri esperimenti e rinsanguamenti con altre razze.

Dopo la grande guerra, secondo Fritz Kulmer, rimasero meno di 12 soggetti in Germania. L'occupazione americana aveva proibito la caccia ed il possesso di armi da fuoco, per questo le prove di lavoro si interruppero e molti weimaraner furono esportati. Solamente dal 1951 si riprese la selezione in base allo standard ed alle performances sul campo.

Il boom americano

Anche in questo secolo la storia del weimaraner non è priva di poesia. Negli Stati Uniti, prima della II guerra mondiale, c'erano pochi soggetti per lo più importati con gran fatica della Germania (la prima coppia fu inviata sterilizzata!).
Dopo la guerra i soldati americani, estremamente colpiti della bellezza di questi cani, ne portarono molti altri in patria, tant’è che si dice che più della metà dei cuccioli nati nel periodo post-bellico andarono negli USA. Oggi li conosciamo anche come "fantasmi grigi" in quanto i soldati americani così li chiamarono vedendoli all’alba correre veloci nelle nebbie dei campi.

Il vero boom avvenne intorno agli anni ‘50, quando il weimaraner fu considerato il cane dell'upper class. Alcuni esemplari appartennero a Grace Kelly, Eisenhower, Roy Rogers... Attualmente vengono registrati all’American Kennel Club circa 500 cuccioli al mese.

In USA la versatilità della razza viene valorizzata in tutti i sensi : traccia, ferma, cane guida, narcotraffico, guardia, poliziotto,agility, obedience, compagnia.